giovedì 11 settembre 2014

Ferrata Danesi al Corno Piccolo

Alcune vette spesso e volentieri non vengono considerate perchè non sono le più alte di quel gruppo montuoso. Questo è quello che in parte capita al Corno Piccolo, fratello minore del Corno Grande del gruppo dei monti del Gran Sasso.
Questa vetta può considerarsi minore solo per l'altitudine; per come la vedo io, il Corno Piccolo invece è una cima degna di nota, che offre vie di salita per tutti i gusti: dalla normale con passaggi massimo di II°, alla ferrata Danesi, fino ai tanti percorsi per arrampicata.
Se state pensando di salire una vetta, non la scegliete basandovi solo sull'altitudine, perchè a volte cime più basse possono offrire maggiori emozioni rispetto a quelle più alte!

DESCRIZIONE

L'avventura inizia sempre nel solito posto: all'area di servizio dove mi incontro con Alessandro e Caterina!
Da qui in circa 2 ore e più di macchina raggiungiamo la base degli impianti di Prati di Tivo.
Per la prima volta decidiamo di fare i borghesi e optiamo per prendere la seggiovia che ci porterà fino alla Madonnina, facendoci superare in nemmeno 5 minuti 565 metri di dislivello.



Passaggio sotto l'arco creato dai massi
Dall'arrivo della seggiovia si sale passando alla sinistra della madonnina seguendo il sentiero che ci porta fino nel Vallone delle Cornacchie.
Da qui si continua seguendo il sentiero segnato dalle bandierine rosse-bianco ( impossibile sbagliarsi! ) che si snoda tra massi, alcuni dei quali formano un caratteristico arco. 
Si prosegue superando dei tratti dove è fissato un cavo metallico ( inutile secondo il mio parere ), e si sale fino ad arrivare finalmente al Rifugio Franchetti.

Dopo una sosta rigeneratrice dovuta dal clima afoso, nonostante le previsioni promettevano pioggia, riprendiamo il nostro cammino fino ad arrivare alla Sella dei Due Corni che ci offre uno spettacolare panorama su tutta la Val Maone e sul Pizzo Intermesoli.
Decidiamo di metterci l'imbrago cosi da essere già pronti. 
Sistemata tutta l'attrezzatura iniziamo a scendere per il Vallone dei Ginepri. Il sentiero si snoda su ghiaia e pietrisco affiancando le pareti di roccia sulla destra. Prima di arrivare all'attacco della ferrata prestate attenzione perchè sulla destra troverete dei triangoli verdi che segnano l'inizio del percorso al Campanile Livia!
Arrivati a circa quota 2450 metri troverete l'attacco della ferrata. Le indicazioni sono davvero enormi e anche a volerlo è impossibile sbagliarsi.
Attacco Ferrata Danesi
Da qui i simboli che segnano il sentiero cambiano e iniziano dei simboli rotondi rossi-gialli o rossi-bianchi. 
Il percorso inizialmente si snoda su divertenti rocce che presentano dei passaggi di massimo II°. Si arriva poi a delle scale metalliche che ci permettono di superare una parete quasi verticale. Non vi nascondo che mentre salivo usando la scala mi era venuta la malsana idea di passare sulla parete per rendere il tutto più emozionante!



Finito il tratto attrezzato si passa per altri facili passaggi fino ad arrivare al punto chiave e forse più famoso della Ferrata Danesi: il buco creato da alcuni massi. 
Passaggio nel buco formato dai massi caduti
Leggendo le varie recensioni su internet credevo si esagerasse nel descrivere le difficoltà di questo passaggio, ma dopo averlo affrontato devo dire che è davvero un tratto molto complicato, vuoi per il poco spazio in cui passare e vuoi per il fatto che la roccia è molto liscia e fare grip con la suola della scarpa è davvero molto difficile. Sinceramente non so se ci sia una tecnica ben precisa per superare questo tratto. Il consiglio che vi posso dare è quello di abbracciare un sasso a punta che si trova davanti a voi, fare molta forza nelle braccia e poi cercare in qualche modo di fare aderenza con le scarpe e spingervi. Io personalmente ho anche provato ad usare lo spezzone di corda presente, ma a mio avviso è più d'intralcio che di aiuto.
Superato con fatica, e non poca, questo tratto, si prosegue su passaggi attrezzati e non, ma comunque mai difficili fino ad arrivare all'ultima salita che vi porterà in vetta al Corno Piccolo!

Dopo aver fatto le dovute foto, decidiamo di riscendere subito e fare la nostra pausa al rifugio Franchetti, visto che il meteo andava peggiorando.
La discesa è l'ideale farla seguendo la Via Normale. Si scende costeggiando una spaccatura profonda nella roccia, fino ad arrivare nei pressi della sommità della prima spalla. Da qui si volta a sinistra e si scende seguendo i soliti simboli rotondi rossi-bianchi. La discesa presenta dei tratti di I° e II° ma molto semplici e divertenti. Arrivati nel Vallone dei Ginepri si risale fino alla Sella dei Due Corni, per poi riscendere al Franchetti e poi alla Madonnina attraverso il percorso fatto all'andata.

SUGGERIMENTI

Anche se relativamente breve, la Ferrata Danesi è forse la più difficile a livello tecnico. Proprio per questa sua difficoltà tecnica consiglio di usufruire della seggiovia, visto che il percorso dai Prati di Tivo fino alla Madonnina è abbastanza ripido e comporta uno spreco inutile di forze che potrebbero essere più utili nei tratti attrezzati. 
Logicamente consiglio di fare questa ferrata non come prima visto che come detto inizialmente le sue difficoltà sono rilegate alla parte di tecnica e non di resistenza fisica.
Un ultimo suggerimento riguarda il meteo. Cercate di fare questo percorso in un periodo caldo o comunque non umido cosi da poter avere un'aderenza maggiore soprattutto nel passaggio chiave del "buco" dove la roccia è già molto liscia e con l'umidità diventa davvero difficile superare quel tratto. 

RIASSUMENDO
Località di partenza: Prati di Tivo
Località di arrivo: Corno Piccolo
Grado di difficoltà: I°-II°, EEA
Descrizione delle difficoltà: Oltre alle classiche difficoltà presenti nella maggior parte delle ferrate, quella più grande in questo percorso è il passaggio attraverso un buco formato dalla caduta di alcuni massi
Periodo consigliato: Estate
Segnaletica: bandierine rosse-bianche da Prati di Tivo fino all'attacco della ferrata, simboli tondi rossi-gialli o rossi-bianchi per la parte attrezzata e per la discesa per la Via Normale
Dislivello: 205 mt circa per il tratto dall'attacco della ferrata fino alla vetta, 1250 mt per il tratto dai Prati di Tivo fino alla vetta
Quota massima: 2655 mt

Guarda tutte le foto! 

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