giovedì 12 marzo 2015

Serra di Celano

CHE LA STAGIONE INVERNALE ABBIA INIZIO !!!

Finalmente dopo tanto attendere, la giornata perfetta è arrivata!!!
Ad ogni uscita c'era sempre qualcosa che non andava...prima il meteo che non ci ha permesso di raggiungere la vetta del Viglio, poi il bollettino valanghe sempre troppo alto per provare a fare qualsiasi tipo di canale.
Certo la Serra di Celano non è un 2000, ma credo fortemente che emozione e adrenalina non vadano di pari passo con l'altezza della montagna; spesso montagne più basse sanno offrirti passaggi tecnici ed esposti che montagne più alte non hanno. Questo è un pò quello che riguarda questa montagna e tante altre; più bassa dei 2000 metri per pochissimo, ma con traversi da fare con ramponi e piccozza davvero stupendi; per non parlare della cresta affilata.

DESCRIZIONE
Soli due giorni prima eravamo indecisi ( io e il solito mio amico Alessandro ) su dove andare. Le due scelte erano o la vetta del Sirente, fatta dal lato di Ovindoli visto che le nevicate non rendevano sicura la salita attraverso il Canale Majori, o altrimenti la Serra di Celano. Dopo aver visto le foto, la scelta ricade su quest'ultima, anche perchè salire sul Sirente da quel lato non darebbe le giuste emozioni, anzi.
La strada per arrivare non è cosi difficile, si arriva ad Ovindoli e si prosegue superando il pizzo di Ovindoli fino ad arrivare ad una sterrata dove si può lasciare la macchina. Volendo se si ha un fuoristrada si può arrivare fino al Fontanile dei Curti, logicamente questo è possibile solo in estate quando la sterrata è sgombra da neve.
Noi lasciamo la macchina quasi all'inizio della sterrata, vicino a un cancello d'ingresso ad un'azienda agricola. Da qui decidiamo quale strada da fare. Fortunatamente la neve è dura, cosa che non ci aspettavamo; viste le nevicate dei giorni precedenti ci aspettavamo di affondare fino alle ginocchia. Decidiamo cosi invece di passare per il sentiero classico, di salire dritto per dritto verso la cresta e da qui arrivare fino alla Serra dei Curti, in modo tale di farci accompagnare dal bellissimo panorama. Fortunatamente la neve tiene bene, a tratti è molto dura e compatta, a tratti invece risulta quasi vetrificata, tant'è che il camminarci sopra produce lo stesso suono di un ruscello.
Passando per la cresta vediamo sotto di noi le gole di Celano ma voltandoci verso la Serra dei Curti lo scenario è davvero unico, sembra di camminare su un ghiacciaio con davanti a noi un massiccio Himalayano.
L'euforia di tanta bellezza ci fa fa raggiungere la sella in pochi minuti.

La vista sulla Serra dei Curti e sulla Sella di Celano

Qui siamo attirati da un canalino niente male, ma purtroppo la neve non stabile non ci garantisce la tenuta e la dovuta sicurezza nella progressione. Cosi decidiamo, dopo esserci ramponati e aver preso la piccozza, di passare sulla sinistra per un traverso che non ci fa rimpiangere il canale visto che uno scivolone ci avrebbe fatto arrivare dritti a Celano, quasi 1000 mt più in basso. 
Sulla cresta verso la vetta
Superato questo tratto si sale fino ad arrivare in cresta. Anche qui l'adrenalina non manca; la neve purtroppo non è delle migliori, è una neve sfatta, bagnata e molto scivolosa; inoltre per non farci mancare nulla la cresta è circondata a sinistra da salto nel vuoto di quasi 1000 metri e a destra da alcune cornici non molto rassicuranti. Con estrema prudenza riusciamo a superare la cresta e con facili passaggi su misto riusciamo a conquistare la vetta e a suonare la campana posta sulla croce.
Il meteo perfetto ci permette di restare in vetta qualche minuto godendoci lo stupendo paesaggio e il tè caldo che oramai è una tradizione delle mie uscite invernali.
Dopo esserci riposati abbastanza iniziamo la discesa facendo molta attenzione agli stessi punti critici affrontati in salita. Arrivati alla sella ci rilassiamo e togliamo i ramponi e piccozza.
Da qui decidiamo di non ripercorrere il percorso in cresta fatto all'andanta cosi da percorrere una specie di anello. Passando attraverso la valle incrociamo la strada sterrata che proseguiamo fino ad arrivare al Fontanile dei Curti, subito dopo il Rifugio la Serra. Qui visto il caldo ci diamo una rinfrescata che ci permette di proseguire in maniera spediti fino alla macchina.

Croce di vetta

SUGGERIMENTI
La Serra di Celano in veste invernale è da considerarsi una montagna totalmente diversa rispetto alla veste estiva. Quello che d'estate è un semplice percorso escursionistico, d'inverno si trasforma in un'uscita alpinistica, anche se facile. Questo logicamente comporta molte cose, come l'attrezzatura idonea e logicamente una minima esperienza di progressione su neve e misto. Logicamente anche i tempi si allungano e quindi anche la preparazione atletica richiesta è maggiore.

RIASSUMENDO
Località di partenza:Ovindoli
Località di arrivo: Monte Tino (vetta della Serra di Celano)
Grado di difficoltà: F (alpinistico in inverno) - E (in estate)
Descrizione delle difficoltà: In invernale presenta basse difficoltà dovute più che altro all'esposizione aerea del primo breve traverso e dalla cresta affilata.
Periodo consigliato: Estate - Inverno (con ramponi e piccozza) 
Segnaletica: In inverno si possono trovare delle bandiere Rosse-Gialle sulle rocce, neve permettendo
Dislivello: 600 mt circa 
Quota massima: 1924 mt

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